L’AGENZIA S.I.R. INTERVISTA IL NEO PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE DOTT. DOMINGO SUGRANYES – 18.12.2009
SIR Italia di venerdì 18 dicembre 2009 Num. 87 (1792) – www.agensir.it
ASSOCIAZIONI
FONDAZIONE CENTESIMUS ANNUS
Un tesoro poco conosciuto
La dottrina sociale della Chiesa per un’economia a misura d’uomo
Diffondere nel mondo la conoscenza della dottrina sociale della Chiesa. Questa può essere in estrema sintesi la missione che guiderà l’azione di Domingo Sugranyes Bickel, nuovo presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione “Centesimus Annus – Pro Pontifice”. Attivo dal 1969, con l’Uniapac (International Christian Union of Business Executives), Sugranyes Bickel attualmente è membro del “Board” della “Fundaciòn Mapfre” e del Comitato di controllo del gruppo; è inoltre membro del “Board” della Società cattolica di assicurazione di Verona, oltre ad essere impegnato in altre iniziative come “Foro Cristianismo y Sociedad” (“Fundación Pablo VI”, Madrid) e l’”Observatoire de la Finance” (Ginevra).
Quali sono le linee strategiche che si è prefissato di seguire per la diffusione dei principi contenuti nella dottrina sociale della Chiesa, in particolare quelli inerenti le encicliche “Centesimus Annus” e “Caritas in Veritate”?
“La Fondazione ’Centesimus Annus Pro Pontifice’ ha circa 500 soci in una decina di Paesi; secondo la definizione statutaria, essi sono ’persone qualificate per il loro impegno imprenditoriale e professionale nella società’. Ci impegneremo affinché l’appartenenza alla Fondazione diventi un vero sforzo di formazione e di approfondimento personale. Continueremo la serie dei convegni annuali, tanto a livello internazionale come nazionale, dove si analizzano con rigore ed esigenza scientifica le relazioni tra la dottrina sociale della Chiesa e le tendenze più attuali del pensiero e della ricerca in materia di sviluppo economico e sociale.
Faremo in modo altresì che i soci ricevano regolarmente documenti di riflessione che li aiutino ad entrare nel contesto delle encicliche. I soci sono inoltre invitati a seguire un corso specializzato, come quello organizzato dalla Fondazione con la Pontificia Università Lateranense. Oltre alle idee e alle intenzioni, ci sono anche i fatti: non è indifferente ricordare la doppia natura della Fondazione che, parallelamente al lavoro di formazione, cerca di promuovere la raccolta di fondi per il sostegno dell’attività della Sede Apostolica. I proventi del modesto patrimonio, destinati a particolari necessità della Chiesa, sono consegnati ogni anno personalmente al Santo Padre. Secondo le indicazioni ricevute dal Papa, ci proponiamo di aiutare finanziariamente il Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica (Piasi), alle cui finalità il Santo Padre attribuisce espressamente ’grande valore per un dialogo interreligioso sempre più fecondo’, come affermato nel discorso alla Fondazione dello scorso 13 giugno”.
Che cosa significa oggi parlare di dottrina sociale della Chiesa nel mondo?
“Significa parlare di un tesoro rispettato ma poco conosciuto. Nelle teorie economiche attuali ci sono tracce visibili di idee che già Paolo VI aveva esposto con grande vigore; cito per esempio la ’riscoperta’ del cosiddetto ’capitale umano’ come elemento chiave dello sviluppo economico. Significa anche proporre un terreno fertile per l’azione comune con altre confessioni cristiane e per il dialogo interreligioso. Ma, soprattutto, si tratta di una via di evangelizzazione per noi stessi cattolici: lo studio della dottrina sociale ci fa scoprire le radici teologiche e bibliche su cui si fonda, e ci fa percorrere un cammino di approfondimento della fede. L’enciclica ’Caritas in Veritate’ è un magnifico esempio di questa molteplice ricchezza. Vi troviamo degli orientamenti assai concreti su alcuni problemi economici e sociali d’attualità – orientamenti, mai ricette da applicare immediatamente, perché questo è il lavoro di tutti noi! – inoltre chi legge con
attenzione vi scopre una nuovissima valutazione positiva dell’attività economica che, se viene ’civilizzata’ e ’umanizzata’, non serve solo il vero sviluppo, ma serve anche a ristabilire la vita collettiva e la solidarietà umana. Tra qualche anno forse si vedrà con più evidenza questa proposta profetica di papa Benedetto”.
La crisi finanziaria ha messo in luce i difetti del sistema economico: come può agire la dottrina sociale della Chiesa per diffondere comportamenti virtuosi nell’agire economico?
“La ’Caritas in Veritate’ parte da un punto di vista molto realistico: condanna, come molti altri hanno fatto, le speculazioni temerarie e il cattivo uso delle tecniche finanziarie. Però afferma che nel tessuto economico attuale c’è del buono e del cattivo, come in tutte le epoche e in tutte le attività. Non serve la condanna globale, occorre invece appoggiare i comportamenti più generosi, le visioni più ampie e più a lungo termine, e tutte le iniziative in cui confluiscono la legge del mercato, il ’buon governo’ e il controllo politico, e la dimensione della gratuità e del dono personale. Tocca a noi tutti diffondere e far capire questa parola, nel contempo critica, fiduciosa nelle possibilità dello sviluppo e piena di speranza”.
a cura di Costantino Coros